Fine della corsa?

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Siamo forse ai titoli di coda caro Piz? Qualcuno dei nostri famosi marmisti sta già preparando una lapide 1911-2014? Dopo 103 anni è ora di mettere la parola fine sulla storia del nostro glorioso Brescia? Stiamo per ripartire dall’Eccellenza?

Ho il timore che tutto ciò stia per accadere. E si mettano il cuore in pace i cugini di Bergamo e Verona: se ciò fosse, beh… torneremo. Più forti di prima.

Siamo a un passo dall’oblio. O forse ci siamo già finiti da anni: serie B con stadio (decrepito) mezzo vuoto (e giù il cappello di fronte a chi non ha mollato mai questo Brescia), debiti che continuano ad ammonticchiarsi poco allegramente, un vivacchiare stiracchiato verso un futuro incerto. Le premesse perché tutto andasse a (scegliete voi il complemento di termine che preferite)…c’erano. C’erano tutte.

Adesso anche la potenziale cordata ha detto “no grazie”. Perché è vero che al cuor non si comanda. Ma il cuor senza portafoglio è poca cosa. Ed un portafoglio svuotato, al cuor serve ancor meno.

Eccellenza: ricominciamo da lì? Con chi? Quando?  Boh, poi vedremo. Credo sia venuto il momento per il Gino nazionale di farsi da parte. Lo ringrazio per tutto quello che di buono ha fatto in passato, ma è tempo di una svolta.

E tutto sommato, se veramente ci fosse una ripartenza dal basso, non sarei così negativo.

Guardiamo in faccia alla realtà, Piz: una serie B fatta così, ha senso? Possiamo avere attorno a noi solo 3/4000 anime a partita? Ricostruiamo, ripartiamo da 0. Mettiamo su le fondamenta, cerchiamo di tornare ad essere la Leonessa d’Italia. Ho memoria di un rigamonti pieno contro il Messina di Schillaci (1988/9) mentre stavamo retrocedendo e adesso pensare ad uno stadio “spolpo” quando siamo in corsa per i playoff verso la serie A fa male.  Non esiste sabato, sky, Corioni, divisione tra la tifoseria: qualunque sia la scusante, Il Brescia è sempre il Brescia.

Non lo scrivo da invasato. Ma da innamorato, credo. Di quella V, che tanto un cuore mi ricorda. Un cuore che non deve smettere di battere. Forse deve essere solo ri-ossigenato, lasciato tranquillo e contornato da tanto amore e voglia di crescere. Aspetti che forse al vecchio cuore biancazzurro (o bianco blu) sono stati tolti negli ultimi tormentati anni. E grazie a Dio non a noi bresciani. Perché aldilà delle proteste (direi abbastanza civili) nei confronti della famiglia Corioni, la nostra piazza di è comportata a modo, capendo che tanto l’isterismo non avrebbe portato da nessuna parte, e che avrebbe rischiato di ottenere l’effetto contrario di quello desiderato. In tal senso credo di dovere quantomeno un grazie ai ragazzi della Curva Nord Bresciaper il corteo che hanno organizzato e per aver cercato di mantenere la luce accesa.

Adesso aspettiamo e speriamo.

Zob0n aka Alberto Banzola

 

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Alberto Banzola

Il direttore di odiopiccolo è Alberto Banzola, giornalista pubblicista, dal 2009 (solo per una mera questione di pigrizia). Ha cominciato per gioco nel 1998, assecondando un desiderio che aveva fin da bambino grazie a Fabio Tavelli, che in lui ha visto - e ci chiediamo come abbia fatto - del potenziale. Un po' “commesso viaggiatore” a livello internazionale, un po' giornalaio come dicono i suoi amici baskettari di sempre, è su questa barca dal primo giorno, a calmierare le folli idee di Vittorio Spunghi. Zob0n o Banzo o come vi viene da chiamarlo, dal 1998 ha collaborato con Elivebrescia.tv, Bresciapuntotv, Sportitalia, Number One Network, Teletutto, Gazzetta dello sport, Bresciaoggi, Radiovoce, Radio Montorfano, La Giornata Tipo, serieadilettanti.it, cremonabasket.it, basketnet.it; e tutt’ora a piede libero. Non si capisce il perchè.

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