Si può fare!

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basket brescia leonessa

Maggio decisivo per il basket bresciano

La Leonessa salterà il primo turno dei playoff e tenta la scalata alla finale promozione con Verona.

Brescia ha perso ieri nell’ultimo incontro della regular season con Trapani, ma essendo ancora seconda in classifica dovrà attendere lo spareggio fra Trieste (settima di A2 Gold) e Ferrara (dell’ex Martellossi, seconda in Silver) per conoscere la propria avversaria dei playoff.

Pochi mesi fa abbiamo osannato tutti alla grande Leonessa delle 10 partire consecutive vinte, al basket bresciano ritrovato e che ambisce al grande passo per tornare nell’Olimpo della palla a spicchi, alla squadra mai doma che ha saputo riempire l’ormai obsoleto San Filippo, e ci domandiamo alla luce delle ultime sconfitte se non ci eravamo sbagliati. No sicuramente, quei meriti andavano riconosciuti, dopotutto quei meriti ci permettono ancora oggi di godere della seconda posizione prima dei playoff che partiranno il 3 maggio prossimo nonostante gli ultimi scivoloni, insignificanti ai fini della classifica ma purtroppo da registrare e commentare.

Dovremmo riuscire a leggere però, al meglio delle nostre possibilità, anche questa seconda parte della stagione, quella che ci ha impedito di accedere alla finale di Coppa Italia e quella delle brutte tre sconfitte “siciliane”, perché purtroppo non abbiamo assistito a prestazioni altrettanto positive, non abbiamo potuto registrare quella stessa voglia di vincere che ti permette di mantenerti concentrato e che ti porta a acquisire la giusta mentalità vincente in ogni frangente. Un’altra faccia della stessa medaglia sicuramente, ma andrebbe stabilito se rivivremo quello spirito appena la guerra si farà dura o si tratti invece di qualche limite oggettivo nel sostenere troppo a lungo un ruolo non perfettamente calzante.

Diciamocelo, qualcosa di più ce lo aspettavamo in questo finale di campionato  da quella grande squadra che ogni volta trovava a turno chi sapeva togliere le castagne dal fuoco, che riusciva a fra circolare la palla fino a trovare le migliori condizioni per il tiro o per smarcare qualcuno sottocanestro, che con una certa facilità andava in contropiede. Potrebbe anche essere anche per alcuni la ricerca di superare i proprio limiti individuali (legati allo score) in un contesto che lo possa permettere. Gli infortuni e la mancanza di rotazioni invece sono da preventivare, anche gli avversari si son trovati spesso nelle stesse condizioni ,  ma quel che un poco disorienta è aver visto troppo spesso brutte partenze nei primi due quarti, situazione che galvanizza soprattutto l’avversario più debole. Causa principale per noi sono state le difese poco attente, registrate poi nel proseguo della gara, ma che hanno prodotto svantaggi cospicui da rimontare, mentre in attacco molti passaggi avventati e imprecisi hanno causato tante palle perse. Sicuramente si è giocato meno bene che nell’andata.

Confidiamo che Diana sia stato un tantino meno accomodante con i suoi nello spogliatoio che non in conferenze stampa, se non altro perché le giustificazioni disincentivano l’assunzione di responsabilità. Ed i risultati negativi disincentivano gli spettatori a tornare per vedere sempre la propria squadra giocar bene e vincere. Ma essere critici con chi ci ha portato al secondo posto in solitaria nonostante tutto e con un americano via via sempre più “desaparecido” ma anche un po’ “sfortunato” nelle cadute, potrebbe sembrare un poco fuori luogo e forse ingeneroso. Ma non è questo l’obiettivo, eventualmente intendiamo solo richiamare ad una serena lettura della situazione che non può prescindere  dal riconoscere che siamo stati molto bravi e probabilmente al di sopra delle nostre possibilità prima, ma che non siamo invincibili.

Comunque bene ha fatto la società a non tagliare Nelson, giusto che tenga saldi metodi e principi soprattutto perché Brescia non è ancora pronta a rischiare il tutto per tutto  perdendo di vista un sacrosanto percorso programmato e che prevede passi coerenti con le proprie possibilità. Meglio arrivarci alla serie A attraverso piani sostenibili e con il contesto appropriato. Se la squadra così come è stata pensata fosse realmente capace di una promozione inattesa, e quindi meritatissima, immaginiamo saremmo tutti strafelici, a partire dalla società, ma acquisire oggi (almeno per coloro che avrebbero tagliato volentieri l’Ammiraglio) un giocatore “da promozione” per contrastare Verona ci sarebbe sembrato  quantomeno sconveniente per tanti motivi. E fermiamoci qui nell’analisi fra pro e contro soprattutto perché  ci si appresta a giocare i playoff  da posizione favorevole, e soprattutto per non mettere in discussione quella giusta speranza e aspettativa che nei tifosi, ma anche negli sportivi (e pensiamo anche in società), è l’ultima a morire.

Ovvio che con la Serie A ci sarebbero più sponsor, più pubblico, e pure opportunità (forse) per rimpiazzare l’assenza o l’attesa dell’EIB che difficilmente manterrà le date dichiarate, ma crediamo che sia stata fatta la scelta giusta perché si farà il grande salto in anticipo solo se la squadra dimostrerà di essere pronta a promuovere giocatori da A1, ma allora sarebbe doveroso assecondarla. Magari Nelson saprà togliere dal cappello il coniglio tenuto nascosto… magari matura tutto d’un colpo, magari (e non è così impossibile) trova la forza di reagire e incappare in qualche giornata super che tutti pensiamo possa essere nelle sue corde, e quindi si arriverà alla fatal tenzone contro Verona a giocarsi anche la promozione. Ma solo se gli altri si confermeranno e lui saprà interpretare la parte della ciliegina. Ma ci sarà tutta un’estate per le disamine del caso, ora godiamoci il gran finale, consci di potercela fare.

Ci sono tutti i presupposti per un grande playoff, ma Diana deve riuscire a ritrovare in meno di un mese quell’amalgama e quella forma e concentrazione dell’intera squadra che un po’ ci è mancata negli ultimi due mesi. La Leonessa merita tutta la nostra fiducia. Forse Trieste (a meno di uno sgambetto del Martello) è la squadra meno ostica da incontrare al primo turno, ma poi ci sarà molto probabilmente Torino, l’altra corazzata milionaria che ai playoff vorrà riscattare una stagione che definiremmo “deludente”, ma che comunque, con la quinta in casa, si può comunque battere a condizione di ritrovare velocemente quella coralità che ci ha già fatto comunque vincere il nostro campionato, ma consapevoli che ci sarebbe altro da raccogliere.

Le critiche hanno in questo caso valore unicamente come sprone, questo è un campionato da chiudere in bellezza con due esami ancora da superare per arrivare al grande confronto, andando all’attacco di una avversaria alla volta ritrovandosi prima di tutto come squadra capace di trovare la migliore soluzione e la miglior difesa. Allora non ci sarà nulla di precluso consapevoli però che Verona è più attrezzata di noi ed essere anche solo arrivati lì sarebbe davvero da grande squadra.

Si può fare!

Simone Sossi

Fonti immagini: www.basketbrescialeonessa.it
Fotografo: Pierpaolo Romano

 

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