IL PAGELLOZZO DI BRESCIA – VERONA

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MIRZA: inutile dire che solitamente dedica il mercoledì ad altre attività, precisamente la gestione di un bingo clandestino in via Rose di Sotto insieme a un cugino di Bushati, e dopo aver sistemato la cosa con un paio di pizzini comincia a bombardare dalla distanza, con risultati alterni come la sua lucidità quando è a secco di sambuca. Visto che le sue percentuali dal campo languono, a fine primo tempo fa un paio di telefonate per mandar qualcuno a tranciare i mignoli a Rice e Cortese, in modo da livellare la sfida. Mal comune mezzo gaudio, 6

JUAN: ormai Diana si affida completamente a lui, lunedì era in difficoltà con un Bartezzaghi e l’ha chiamato chiedendogli <albero spinoso e dai fiori a grappolo, 9 lettere>; nei momenti caldi fa letteralmente impazzire la difesa veronese fino a quando, per fermarlo, Spanghero tira fuori tutto il suo carattere e chiede il cambio. Vai AJuanti tu che mi vien da ridere, 7,5

HOLMES: ormai un suo assist è quotato come un alcoltest negativo di Giddens, forza parecchie situazioni e gioca più periferico di una strappona della Mandolossa; la nota positiva sono i falli subiti, ma a fine partita si scoprirà che lo volevano menare in 3 dopo averlo scambiato per un parcheggiatore abusivo di piazza Bra. ParkinGHolmes, 5,5

CITTA: durante l’inno si accorge di avere ancora un incisivo di Ancellotti incastrato nelle scapole, e i primi minuti sono molto complicati, anche perché sotto le plance si ritrova Chikoko, più che un giocatore un tronco di baobab abilitato all’attività agonistica; verso la fine della partita uno dei tre arbitri, atteso al Lollypop da una coppia di scambisti e innervosito dal perdurare del 59 pari, lancia un “chi segna vince”, e il Citta da buon capitano si fa recapitare la palla da Mirza dopo aver minacciato di regalargli un libro a Natale, due punti e tutti a casa. Capitano coraggioso, 7,5

HOLLIS: si presenta debilitato perché in settimana ha confuso la colazione di Onyx con la sua, mangiando 4 etti di crocchette Royal Canin con il latte e passando le successive 36 ore seduto in bagno a chattare con il veterinario; in effetti già all’ingresso delle squadre è in ritardo, ma nei suoi 18 minuti mette comunque insieme cifre più interessanti di quelle di Tamar Slay nell’intero girone d’andata. Conclude la partita con un filotto di falli che nemmeno Montero a fine carriera. Te tiro una pigna, 6 (con ricetta medica).

PASSERA: il suo minutaggio sta calando così rapidamente che Speronello ha comprato un nuovo paio di Air Jordan e una fascia con scritto “keep calm e le bomba tutte lo Spero” in vista della partita di Imola; nei 10 minuti in campo va in confusione come Mirza quando legge la prima pagina di Tuttosport. Calcio d’angolo per la Leonessa, 5

BRUTTINI: parte in quintetto su segnalazione del veterinario di Onyx, e mette subito gli occhi sull’omero di Boscagin, che gli garantirebbe un cospicuo “compralo subito” su ebay; doppia cifra di importanza capitale, entra al posto di Hollis l’ultimo minuto e contribuisce al canestro decisivo del Citta slacciando le scarpe a Chikoko, che perde l’equilibrio e l’amicizia di Crespi su facebook. Se lo lasci ti cancella, 7

BUSH: il clima rovente gli piace quasi quanto un amaro Ramazzotti appena sveglio, ma stasera prende molte scelte più fuori luogo del ciuffo alla Justin Bieber di Mirza, per questo Coach D. gli risparmia gli ultimi 5 minuti mandandolo negli spogliatoi a preparare le fette d’arancia per i negroni post-partita. Affrettatore, 5,5

SPERONELLO / MOBIO / PIANTONI / ASSONI: solitamente a inizio secondo quarto sono già al quinto rientro a scala 40, ma visto che Totè non è a referto stanno più attenti alla partita; a metà dell’ultimo quarto Mobio ha un alterco con un tifoso veronese che lo prende in giro per la canotta di Charlie & The Cats, e Speronello, abituato alle risse sull’isola di Pag, crea un gruppo su WhatsApp per organizzare una vendetta 30 contro 1 a casa del veronese. I guerrieri delle canotte, s.v.

COACH D: la tattica dell’allenatore tantrico non ha funzionato, quindi dopo 8 minuti decide di segnalare all’arbitro che sua mamma è di Casablanca; dopo essersi sfogato prende in mano la squadra come solo lui e Gunny Highway sanno fare, prendendo decisioni difficili e rischiando un ultimo quintetto dove il più istruito ha la terza media. Quando il Citta mette il piazzato dall’angolo corre verso la curva al grido di “chi non salta ha complessi di inferiorità”. Diana ‘a Carogna, 8

STAY HUNGRY, STAY GIULIETTA E’ SOLO UNA MACCHINA

Guarda anche le immagini della partita di Riccardo Cherubini.

 

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