Con l’entusiasmo del 19enne neo-pantetato nonché matricola universitaria, mi sono avventurato in un giro by night di #Expo (comunque all’anagrafe risulta che ho giusto il doppio degli anni). Contrariamente a quanto fatto precedentemente, stavolta ci vado in auto: è venerdì, me la voglio godere fino alla chiusura o quasi questa #Expo. “E poi vuoi mettere la serata milanese con aperitivo e cena? Ueh l’è un gran milan!”. Parcheggio: prenoti (e paghi, tariffa unica anche se arrivi dopo le 18) online. Prendi quello che c’è. Se c’è. Parcheggio Trenno: arrivo intorno alle 19, mezzoretta di traffico meneghino incluso; amen. Servizio di navetta continuo ed in pochi minuti sono all’ingresso: poca coda (ma chi è arrivato mezzoretta prima… mi racconta di… mezzoretta di attesa). Giro per i padiglioni non ancora visitati e mi imbatto in musica un po’ ovunque, gente allegra, voglia di far festa. Devo fare i complimenti agli olandesi: a lato del loro padiglione c’è tanta vita e si meritano anche il mio stop “aperitivo”. Se lo fate, non combinate l’errore di fermarvi alle loro primissime bancarelle senza essere andati (quantomeno a spiare) oltre la casa degli specchi: il loro esterno (ed anche in questo sono stati geniali) è un luna park, con tanto di ruota panoramica (funzionante, ma solo per la vostra vista). Davanti alla suddetta ruota un simpaticissimo mago Oronzo olandese vi serve formaggio dei paesi bassi e birra come se non ci fosse un domani. Girovaghiamo qua e là: l’albero della vita by night vale la visita per intero. Uno spettacolo di luci e colori, animate veramente con gusto. Prima dello spettacolo vero e proprio, arrivano tre contributi, tra cui quello di Orgoglio Brescia. Sarò sincero: ho sentito un moto di orgoglio quando ho sentito nominare Orgoglio Brescia. E sono contento che l’albero della vita parli il mio dialetto (lo parla anche molto meglio di me, ma questo è un altro discorso). Non conoscevo questo consorzio: mi sono informato e vorrei fare i miei complimenti a chi ha aderito a questa iniziativa. Volete sapere perché? Perché noi bresciani siamo bravissimi a fare i cavoli nostri e a non condividere mai nulla, gelosi di tutto quello che siamo/abbiamo: vedere che 18 aziende made in BS oltre all’Aib sono state capaci di tanto, mi fa felice. Tornando alla mia passeggiata serale tra cardo e decumano mi sento di potervi dire che non è il caso di andare ad expo con il proposito di vederla tutta by night. C’è tanta affluenza (credete di essere gli unici ad aver pensato… ”ci vado dopo agosto così non patisco il caldo”? Originaloni!), e se avete il proposito di vedere il padiglione italiano o quello giapponese, magari avrete fortuna, molto più probabilmente resterete delusi dalle code interminabili. Come lo sono stato io visitando il padiglione USA: mi aspettavo qualcosa di grande. Ed a livello di dimensioni ci siamo. Carina l’idea di utilizzare il legno di Coney Island per la passerella (immancabile urlare “Guerrieriiiiii giochiamo a fare la guerra”)… ma dentro la balena a stelle e strisce c’è poco che valga la pena di essere visto. Arriva l’ora della cena: dove? La mia scelta va a un paese che reputo simpatico: l’Estonia. Fateci un giretto. Tornerete un po’ bimbi. È semplice, qualcuno dirà banale. A me è piaciuto, con tutte le sue altalene. Ed il cibo (nonché la birra!) non è per nulla malvagio. Poco prima delle 23 si ritorna all’ingresso (ah… mangiare vuol dire investire del tempo che non dedicherete alla visita dei padiglioni #sapevatelo), navetta e… coda lunghetta all’uscita dal parcheggio.
Date retta a me, se potete, andateci in treno. Ma soprattutto andateci. Vale sempre la pena.
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