JUAN: il play-guardia più in forma dell’emisfero boreale dopo Curry parte un po’ sfasato, probabilmente quando Mirza gli ha parlato di aperitivo analcolico mentiva, ciononostante nel primo tempo piazza 7 assist e alcune giocate da funambolo futurista. Quando i palloni scottano si mette i guantoni da cucina della nonna e inforna a 360 gradi. Juan Bastianich, 7
CITTA: quando entra in campo e vede i deltoidi di Simms si gira verso la panchina per chiedere a Bruttini un po’ di cloroformio e un set di bisturi; visto che il Brutto è a mezzo servizio gli tocca anche il lavoro sporco, compreso lo spelling di quattro Ave Maria durante il finale concitato. La sua presenza sotto le plance è più importante del ritorno della Menabrea al bar del San Filippo. Fusto, 7
HOLLIS: l’atmosfera natalizia lo esalta, però devono spiegargli che il cappone con la mostarda va mangiato dopo l’attività fisica. Ottimo fatturato e giocate d’autore, come sempre, ma se colleziona ancora 5 palloni persi e aggiunge 25 euro può ritirare una pentola a pressione all’Esselunga. Punto Fragola, 6,5
MIRZA: il 25 si avvicina, lui si presenta al San Filippo vestito da Babbo Natale con un sacco pieno di triple e una pistola giocattolo sotto la giacca per sicurezza, è talmente in serata che a fine primo tempo chiede l’amicizia su Facebook a 3 modelle di Victoria’s Secret che a fine partita confermeranno di avere una relazione con lui; la tripla segnata a 2:13 dalla fine ha come livello di istruzione i puzzle degli ovetti Kinder, ma vale la vittoria e circa 2.500 lesioni di corde vocali. Quando uscirà dalla stanza dell’antidoping le automobili andranno a bucce di banana e lattine di birra (vuote). Ritorno al futuro, 9
PASSERA: nel primo tempo contribuisce attivamente alla cavalcata della Leonessa, anche perché Gergati è più innocuo di Platinette alla Vegan fest di Vimercate, poi si perde e partecipa al black-out che fa rientrare Mantova, finendo in panca a discutere di diritti degli animali con Mobio. Ben cotto, 5/6
BUSH: serata speciale, riceve una targa con le sue presenze in maglia Leonessa, ma avendo fatto scena muta all’orale di matematica in terza media non ha ancora confidenza con i numeri sopra il 10, quindi entra in campo come se nulla fosse, scatenando alcune fughe in contropiede che non faceva dai tempi delle rapine al chiosco della piña colada sulla spiaggia di Durazzo. Fuga per la baldoria, 7,5
BRUTTINI: nel primo tempo Ndoja prova qualche numero sotto le plance ma con il Brutto alle calcagna l’unico che gli riesce è il 112. Non è al meglio, e dopo la seconda costola rubata Coach D. gli regala la panchina e Meneghin una standing ovation. Il collezionista di ossa, 6,5
TOTE’: per migliorare la sua presenza sotto canestro il preparatore atletico lo costringe a una dieta di soli pane, pasta, nutella e Glen Grant, purtroppo per gestire il peso specifico di Simms servono la patente D e 4 lattine di anestetico per cavalli. Laureando in veterinaria, 5/6
BOLIS / DELL’AIRA / PIANTONI / MOBIO: con Totè ristabilito si portano in panchina un calendario dell’avvento versione alcolica, ma alla fine del terzo quarto sono già così spaccati di Cinzano Asti che si ritrovano nel tunnel degli spogliatoi vestiti da pastori del presepe e cantando “O Tannenbaum”. Oro, incenso, mirra e birra, s.v.
COACH D: quando Mantova rientra dal -20 telefona a un amico che viviseziona animali a Zurigo, poi chiama un time-out, al rientro in campo la squadra è talmente motivata da piazzare un parziale di 7-0 che non dà scampo agli avversari, e nemmeno agli anestesisti pronti nello spogliatoio. Ippocrate, 7,5
STAY HUNGRY, STAY INFERIORE CONSAPEVOLMENTE
Guarda anche le immagini della partita a cura di Riccardo Cherubini
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