IL PAGELLOZZO (LEOPARDIANO) DI RECANATI – BRESCIA

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IL PAGELLOZZO (LEOPARDIANO) DI RECANATI-BRESCIA

MIRZA: quando gli dicono che si gioca a casa di Leopardi si presenta in campo con stivali beige, binocolo e una doppietta in prestito dallo zio latitante di Bush, poi capisce che non ci sono belve feroci e comincia a sparare a salve contro le vetrate del PalaCingolani. Segna la sua unica tripla nel momento più difficile, poi vede un cinghiale in tribuna e gli corre dietro con un serramanico, finendo la caccia a notte fonda. Il sabato del selvaggio, 5,5

JUAN: sorvegliato speciale, nel primo quarto corre, passa, segna, pressa e durante un time out presenta anche un inedito che supera quello di Giosada nella classifica di iTunes. Coach D. tiene sempre una siringa di valeriana per fargli passare la voglia di tranciare inutilmente i polsi agli avversari, ma questo è il neo che esalta la bocca di Cindy Crawford. La sera del dì di Ferna, 9

CITTA: Lawson è in una di quelle serate per cui servirebbe un cantiere edile e 4 carpentieri senza scrupoli per nasconderlo in un pilone di cemento, ma i giochi a due Citta-Juan che chiudono la partita sono più abbaglianti dei retronebbia di uno Scania quando c’è sereno, peccato che prima si faccia notare solo per una doppia doppia e due stoppate clamorose, ma il ragazzo è acerbo e si farà. Il giovane favoloso, 8,5

HOLMES: rientra dopo una pausa ai box, probabilmente la pausa è stata troppo breve. Non finito, 5

HOLLIS: in campo cammina più disinvolto di un tedesco in ciabatte sul lungolago di Desenzano, poi a fine partita guardi il tabellino e resti sbigottito come quando vedi una pubblicità su brescia.tv. L’impressione è sempre più chiara, sembra docile ma fa male. La quiete durante la tempesta, 7,5

PASSERA: buon impatto sulla partita, un recupero e 2 punti a tamponare il tentativo di fuga dei locali, Coach D. gli chiede più lucidità in cabina di regia, ma dopo aver fatto Brescia-Recanati vicino a Bush è già tanto che finisca la partita sotto lo 0,5 g/l. Dopo il match elude l’antidoping e torna a casa in autostop. Il Passera solitario, 6

BUSH: fino a 3 minuti dalla fine sembra un cartonato del multisala Oz, poco incisivo in difesa e praticamente nullo in attacco, poi mette 4 punti in fila in un momento più delicato del suo rapporto con la grammatica e la Leonessa azzanna la giugulare della partita. Meglio tardi che ad Angelo Mai, 6/7

BRUTTINI: a inizio partita i problemi fisici sembrano alle spalle, nel senso che ogni volta che entra in area si lascia dietro due o tre corpi avversari privi di sensi. Apporto fondamentale, cala alla distanza ma solo quando ricorda al Citta di mettersi il costume di Thor. Citta, rimembri ancora, 7

TOTÉ: non è tranquillo perché in mattinata sua zia gli comunica che dovrà fare la stella cometa nel presepe vivente di Bussolengo, prova a giocare qualche minuto ma non vedendo nemmeno un pastore si chiude in sé stesso. Pessimismo cosmico, s.v.

SPERONELLO / BOLIS: durante il pomeriggio vanno a fumarsi una sigaretta artigianale sull’ermo colle, la sera sono così introspettivi che quando Coach D. gli dice di star pronti perché la squadra ha problemi di falli loro rispondono con quattro endecasillabi in latino. Sempre caro mi fu quest’ermo cannone, s.v.

COACH D.: recupera Holmes e Bruttini, ma perde 5 anni di vita quando vede l’occhio alla Hannibal Lecter di Juan, che vuole fare uno spiedo con gli avambracci di Traini reo di aver definito “toporagno” il cane di Hollis. Passato il pericolo, nel finale gestisce la panchina come farebbe con una piantagione di cotone nel Mississippi. Lo Zibadrone, 8

STAY HUNGRY, STAY IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE INFERIORE

 

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