Qualche giorno fa sono stato invitato da una convinta femminista a leggere un interessante articolo pubblicato su un’importante rivista nazionale. L’indiscussa figura di spicco del testo era quella simpatica e spesso misteriosa collinetta che risponde al nome di CLITORIDE, a cui veniva sciaguratamente associata l’ignoranza sessuale maschile.
In sostanza l’autore sosteneva che il patatone maschio del 2014 è ancora convinto che per far godere la donna basta inserire il pene nella vulva e con movimento pelvico, a ritmi variabili, ramazzare fino all’esaurimento.
Sì, insomma, voleva sottolineare come gli uomini siano ancora convinti che la donna raggiunga l’orgasmo attraverso la penetrazione, inconsapevoli che il vero protagonista del piacere femmina sia il clitoride.
Naturalmente la mia compagna di dibattito, citando esperienze personali e di amiche, leggeva in quelle righe le risposte ai precedenti rapporti sessuali fallimentari. A quel punto sono salito in groppa al mio cavallo e armato di scudo e scimitarra mi sono immolato a difesa del genere maschile.
Allora, che non tutti gli uomini siano eccellenti scopatori è un dato oggettivo, così come è altrettanto vero che di sedicenti spompinatrici non è pieno il mondo; ma del resto si sa, è un po come nello sport, nella musica, nell’arte, certe doti le hai o non le hai, un po’ come il pedigree, non te lo puoi inventare. Certo con l’esperienza si può migliorare, puoi passare dal trotto al galoppo, ma un asino non sarà mai uno stallone. Però ragazze mie sappiate (e non credo di sbagliare) che l’uomo è pienamente consapevole che il 90% delle donne arriva all’orgasmo solo con la stimolazione clitoridea e che in quel piccolo 10% è comunque contemplato ancora il clitoride, stimolato attraverso le pareti interne della vagina. Ma davvero donne credete che il maschio alfa, che vi stantuffa brutalmente cambiando 23 posizioni in 6 minuti, provando tutte le varianti ritmiche possibili, passando dal foxtrot alla samba… con un lento-veloce-veloce o un veloce-veloce-lento, sia convinto che a breve la vostra vagina arriverà alle tanto sospirate contrazioni?
Mah… io non credo (come direbbe Razzi)!
A meno che non sia convinto che nel frattempo una mano divina si metta a fare i cerchi nel clitoride, ma a quel punto dovrebbe credere che esistono gli ufo, Babbo Natale e la Giacotti.
No signore mie l’uomo lo sa che il punto G non lo troverà neanche con la bussola e che, per quanto piacere vi possa far provare con la penetrazione, difficilmente vi porterà al sublime appagamento.
Avevo quasi vent’anni ai tempi della mia prima consapevole sveltina.
Ricordo un caldo infernale, l’odore del cloro sulla pelle e il suo costume a righe gialle e nere; “ l’ape maia” l’avevo soprannominata.
Ai tempi trascorrevo la stagione estiva lavorando come bagnino, con l’unico obiettivo di rimorchiare. Non che fossi particolarmente intraprendente, ma il fischietto e la canotta rossa con la scritta bagnino, correvano spesso in mio soccorso. Non entro nei dettagli di quell’estate e nemmeno delle doti non nascoste “dell’ape maia” e arrivo subito al punto.
Entriamo nello spogliatoio super eccitati, forse più dal pericolo di essere scoperti che non da noi stessi; le lingue che si rincorrono in vortici e mulinelli, la mia mano che scosta la parte bassa del suo costume, mentre l’altra si affretta ad estrarre il pene già gonfio. Un paio di infiniti minuti per riuscire ad infilarglielo dentro e quei 30 ,forse 35 secondi di penetrazione. Appena fuori dallo spogliatoio mi accendo la più classica delle paine e dopo una boccata alla James Dean, la guardo dritto negli occhi e pronuncio la più idiota della frasi :”Ti è piaciuto?”. Rido se ci penso! In realtà, nonostante il suo finto consenso, era ovvio che aveva goduto di più dopo, quando le ho offerto il gelato, ma Santo Dio, avevo vent’anni e ci poteva stare. Dieci anni più tardi, dopo una sveltina analoga (magari 10 secondi più lunga), mi sono infilato i pantaloni, le ho sorriso e me ne sono andato, alleggerito di qualche grammo. Quando l’uomo entra in modalità cdc (cazzo dentro subito), lo fa solo per compiacere la propria virilità, per rispondere alla natura animale che gli appartiene, a quell’inconscio e ancestrale retaggio che è alla base della procreazione. Qui si parla di egoismo sessuale maschile ma non di ignoranza. Ricordo che fin da giovanissimo, quando tra un bicchiere di latte e una partita a flipper, si parlava con gli amici di “figa”, la parola d’ordine, già allora, era CLITORIDE. Neanche sapevamo come era fatta, del resto chi l’aveva mai vista!? ma mentre ancora ci chiedevamo da dove uscisse la pipì, avevamo una sola grande certezza :“Tu smanetta lì, che vai sul sicuro!”.
Di destro o di sinistro, avanti o indietro, in senso orario o antiorario, che sia di rinf o di ranf il motto rimaneva quello “dacci di clitoride!”. Certo Rocco Siffredi & friends hanno creato un po’ di confusione, un profondo smarrimento, oltre ad una precoce cecità, ma mentre osservavo le pornostar gloglottare come tacchini, ricordo di non aver mai pensato godessero realmente. Per me solo il wrestling era vero.
Ma vuoi le avete mai provate le profumiere ? Quelle che ve la fanno annusare per bene, che fanno le gatte morte, che si strusciano “inavvertitamente” sulla patta dei vostri jeans e che quando vi è arrivato alla gola vi salutano con un bel :”Ciao, io devo andare!”?.
Ecco, è questa la sensazione che immagino provino le donne quando giriamo intorno al “bottone del piacere” senza stimolarlo. Bruttissimo direi! Poi non lamentiamoci se vanno in giro a dire che non sappiamo come si fa godere una donna.
Quindi, amici uomini, se davvero avete a cuore il piacere del gentil sesso, nonché la vostra reputazione di grandi amanti, mi permetto di ricordarvi una ovvia, quanto vincente, regola… e dategliela una bella leccate di passera ogni tanto!
Qualche limone fatto bene, poi le sfilate le mutandine, iniziate ad accarezzare dolcemente il clitoride e infine una esperta passata di lingua, cosi siamo tutti soddisfatti. Se poi proprio non riuscite a trattenere il desiderio di mettere subito al caldino il vostro prezioso gioiello, vi ricordo che non siete equini e al posto degli zoccoli la natura vi ha dotato di un paio di utilissime mani che, se non utilizzate per giocare alla morra cinese, vi possono aiutare a raggiungere l’obiettivo. Si! l’obiettivo! Perché l’orgasmo della donna dovrebbe essere il nostro obiettivo! Vedrete che poi sarà ben lieta di ricambiare il favore e apprezzerà molto di più le vostre doti di maschio stantuffatore. E voi donne non sentitevi sbagliate se non arrivate all’orgasmo vaginale e abituatevi a parlare al vostro amante se, troppo spesso, si dimentica che l’amore si fa in due. Ricordategli che l’attore protagonista del piacere è il punto C, che non rappresenta il loro cazzo, ma il vostro CLITORIDE!
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