Odiopiccolo… perché?

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Odiopiccolo Perchè?
il primo logo odiopiccolo

il primo logo odiopiccolo

Perché odiopiccolo?

Oddio quanti siamo o, forse, meglio, quanti siamo diventati!

Vedo crescere questo sito, ne assaporo la popolarità, sento che può diventare un punto di riferimento per tanti bresciani, sogno che un giorno non lontano, presentandomi ad una donna bellissima conosciuta in una località anche lontana da qui, lei mi dica “ma tu sei piccolo di odiopiccolo?” eh si tesoro sono proprio io (è fatta stasse si tromba è il pregio della popolarità) fermati piz… torna sul pezzo…

…. dicevo… dicevo che odiopiccolo è diventato un portale di una certa dignità e forse è il caso di raccontarvi della sua genesi e della sua etimologia.

Magari qualcuno di voi se l’è anche fatta questa domanda e, soprattutto se ci avesse riflettuto di notte quando i pensieri sono più leggeri e disponibili a manifestarsi, quando nell’aria c’è maggiore pace ed armonia, magari avrebbe elaborato anche interessanti congetture legate al sentimento dell’odio, al fatto che possa nascere così semplicemente anche da un PICCOLO e banale motivo….

No, no! sei fuoristrada caro nottambulo probabile fruitore di sostanze leggermente stupefacenti.

Odio piccolo ha un unico e solo riferimento, e quel riferimento sono iooooooooo.

Sì certo prima di auto censirmi dovrei riflettere sul fatto che il mio cognome è preceduto da “odio” quindi se ne dovrebbe dedurre che il sito aveva in animo di raccogliere tutti coloro che mi odiano…..

In effetti anche si!anche se con le precisazioni di cui in seguito.

Dovete sapere che odio piccolo prima di essere un sito era un coro, cantato, anzi, urlato a squarciagola nelle più disparate occasioni…

Ricordo una delle più eclatanti…

Il giorno della mia laurea tutti i miei amici !?! noncuranti del fatto che eravamo nel cortile dell’università alla presenza di mia madre, dei miei fratelli, di alcuni parenti, si mettono lì in posizione da curva nord e cadenzando il canto con il braccio (sinistro spero) levato al cielo eccoli lì che partono capitanati da colui che del coro ne è l’indiscusso padre, k, o kappone (ogni riferimento alla dimensione del genitale è null’altro che casuale, mah?).

Ehhhhhh, e ancora ehhhhh, poi, dopo qualche istante di silenzio… odiopiccolo, odiopiccolo, odiopiccolo,odiopiiiicolo BASTARDO (il coro si canta con l’intonazione della più celebre odio bergamo e si chiude con un secchissimo BASTARDO….ora, se c’è l’entusiasmo giusto, se il coro è stato cantato con la dovuta intensità, lo stesso può essere ripetuto una seconda volta, a mia memoria non ricordo sia stato mai triplicato ma tant’è…).

Adesso l’articolo dovrebbe diventare necessariamente autobiografico, quindi noioso, vi dovrei dire del perché mi è stato affibbiato, perché mi è stato urlato da anni con inusitata violenza, solo di rado non verbale ma, soprattutto, del motivo per il quale sto cazzo di odio piccolo mi accompagna da parecchi anni e, ancora, perché la cosa mi inorgoglisce invece di disturbarmi….ma non lo farò, troppo intimo, troppo cervellotico.

Ok solo un piccolo spunto… Eraclito, se non erro proprio lui, diceva che senza il reciproco contrario nessuna cosa di questo mondo può esistere…se non ci fosse l’odio non ci sarebbe l’amore e viceversa ed è proprio questa la ragione per la quale ho sempre goduto nel ricevere il coro di cui parlavo sopra, del perché, le volte che lo stesso è stato cantato fiaccamente (poche in effetti), ci sono pure rimasto male.

Basti qui ribadire che al MIO odio piccolo sono legatissimo al punto che quest’articolo, in fondo, altro fine non ha che quello di rivendicarne la paternità di sottolineare che ok le strade di san faustino hanno dato una bella accelerata alla popolarità del sito ( e di questo sentitamente ringrazio) ma in fondo odiopiccolo esiste perché esisto io!!!!!e pazienza se si tratta di odiarmi perché, in effetti, chi odia ama.

Mamma mia quanto sono andato lungo, adesso stop, se e quando troverò l’ispirazione vi narrerò della genesi del sito, dei primi articoli, dei contenuti scabrosi, offensivi, delle denunce sfiorate, delle liti che ne sono seguite, degli autori nascosti dietro i più fantasiosi pseudonimi, di… ma non ora…

To be continued.

 

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