VISIONI CINEMOTIVE # UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE

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Un film di Rocco Papaleo (2013), con Riccardo Scamarcio, Giovanni Esposito, Claudia Potenza, Sarah Felberbaum, Barbora Bobulova.

Un Faro che diventa una sorta di refugium peccatorum dove getta l’ancora un gruppo variegato di personaggi dal prete spretato Costantino (Rocco Papaleo), al marito tradito Arturo (Riccardo Scamarcio), all’ex-top escort impenitente Magnolia (Barbora Bobulova), a Valbona (Sarah Felberbaum) la sorella di Magnolia, alla mamma disperata con la figlia traditrice (Claudia Potenza) fino alla onirica impresa meridionale di ristrutturazioni a responsabilità limitatissima che inizia a riparare il Faro.

Ne nasce un film sulla piccola rivoluzione del cambiare se stessi, immersi in una natura meravigliosa e pazzesca con sole e mare, mare e sole di un meridione non identificabile (per gli amanti della natura: si tratta di San Giovanni in Sinis in provincia di Oristano).

Il film racconta di un paese piccolo e della gente che parla e quindi essere sinceri con se stessi e gli altri non è facile: Don Costantino s’innamora di una donna e per non vivere nell’ambiguità vorrebbe rendere pubblica la sua scelta di lasciare la tonaca. Ma la mamma è già irritata dalla sorella per l’abbandono del marito Arturo e così Costantino accetta il silenzio imposto da mamma Stella. Un viaggio nelle anime dei personaggi dove letteralmente prima pioveva dal tetto come nelle loro vite, e dove dopo ognuno di loro parteciperà alla ristrutturazione del faro e alla propria rigenerazione esistenziale.

Ho visto un film dove l’essenzialità, la semplicità, e la pulizia dei personaggi creano una leggerezza che fa star bene alla fine della pellicola.

Psicologicamente interessante la questione del cambiamento. Spesso le persone credono di riuscire a cambiare gli altri, figli, amici o partner che siano. Il presupposto da cui partono è che li renderanno più consonanti ai loro specifici desideri, in altre parole non li vedono come sono ma come li vorrebbero. Questa premessa non può che portare immancabilmente alla delusione: chi si illude si delude. Noi come persone non cambiamo con la bacchetta magica di qualcuno. Al massimo possiamo smussare alcune nostre caratteristiche, se lo vogliamo e ci impegniamo in prima persona con tenacia.

Ecco credo che il messaggio del film sia che possiamo cambiare noi stessi, mentre è quasi impossibile cambiare gli altri. Gli altri se li amiamo possiamo accettarli come sono.

Il Film di Rocco Papaleo con la sua comicità acuta e spassosa è un inno all’accettazione della diversità senza giudizio.

E per cambiare allora che fare? Quello che ciascuno di noi dovrebbe fare è spostare l’attenzione dagli altri a sé. Ogni buon comunicatore sa che se vogliamo cambiare una relazione è necessario che cambiamo per primi noi. Vi saluto con una massima che esprime a pennello questo concetto:

Il vero signore è simile ad un arciere. Se manca il bersaglio, ne cerca la causa in se stesso. (Confucio)

Amerigo Santoro

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