Pagellozzo Jesi – Brescia

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Jesi-brescia

JUAN: inizia la partita con il consueto programma “Mortirolo senza mani” a bordo campo, poi Speronello gli buca le gomme della cyclette con la punta dei suoi Durango tamarri grazie ai quali ha risolto una rissa sabato notte, e Juan è costretto a fare qualche minuto di qualità. E che qualità. Juan 1, pubalgia 1: resurrezione e palla al centro. Juan Jesus, 7

CITTA: è vero che le statistiche non dicono tutto, ma in questo caso sono una buona sintesi, un po’ come la didascalia sotto i video di YouPorn. È su ogni pallone, c’è da chiedersi quale sia il segreto della sua longevità agonistica, a parte gli aperitivi con Mirza. Fosse nato nel 300 a.C. avrebbe conquistato come minimo l’Impero Persiano. Alessandro Magno, 9

HOLLIS: si capisce che la giornata è di quelle giuste quando durante il riscaldamento vuole lanciare un saluto agli Irriducibili in tribuna ma segna involontariamente da 3 di tabella. Quando vede che la partita si mette bene decide di accettare un sorso dalla borraccia di Bush, perdendo così tanta lucidità che a fine gara chiede di scambiare la maglia a sé stesso, rifiutando con arroganza. Hollis il vagabondo, 6/7

MIRZA: ha la mano talmente calda che a fine terzo quarto Corbett la scambia per un Cohiba e cerca di fumarla. L’arrivo di Moss sembra aver giovato particolarmente a Mirza, soprattutto da quando lo porta a contrattare con i suoi fornitori di spezie giamaicane. No Mirza, no cry, 7,5

MOSS: primo tempo granitico per un giocatore robotico, dopo ogni punto che mette a referto torna in difesa e accoltella un avversario per prendere un rimbalzo e bilanciare il suo tabellino. Ogni volta che una sua treccina oscilla un ormone femminile fa invasione di campo. Moss is in the air, 7

BUSH: la solita generosa aggiuntina di rum nel mojito, il suo ingresso in campo ha sempre l’effetto di una molotov lanciata in un raduno di boy-scout. A fine partita scopre che è in corso un referendum abrogativo sulle trivelle, ma non sapendo che cazzo significhi chiama d’urgenza un suo cugino di Durazzo dicendogli di rinviare il colpo al caveau dell’Unicredit in attesa che si calmino le acque. Astensionista, 7

BRUTTINI: entra per dare il cambio al Citta ma trova solo macerie e corpi avversari macellati, la sua grinta contro Jesi non serve, quindi si dedica alla nobile arte del trash talking per innervosire gli avversari. Il suo tabellino non lo soddisfa, e a fine partita si porta via il ferro della panchina di Jesi cantando “la Maganza, è una danza, che si balla nella latitanza”. Daniele Silvestri, 6+

PASSERA: ennesima partita da condottiero per l’alter ego di Juan, ormai ha guadagnato così tanto rispetto dai compagni che Bush l’ha promosso capo-palo per il prossimo furto alla Lidl. Fate una statua a quest’uomo, tanto non serve tutto ‘sto marmo. Gigante, 7

TOTÈ: ha la sua chance e fa vedere qualcosina, considerato che ultimamente viene impiegato meno del congiuntivo nella curva di Verona non si può pretendere poi così tanto. Se io giocherei di più, 6

SPERONELLO / BOLIS: hanno ancora la Capponi di bianco vestita ben impressa nella memoria, e quando vedono il magazziniere ex galeotto di Jesi credono che la colazione a base di vodka lemon e avanzi di pizza del sabato sera li abbia spediti in un girone dantesco, poi sentono una saracca di Coach D. e ritornano con i piedi per terra, ma soprattutto con gli occhi sulle foto dei rutti rimorchiati la sera prima. Sbagliano un tiro a testa ma esultano come Mirza quando ha passato la terza media. Gioventù bruciata, s.v. (Solo Vodka)

COACH D.: durante i primi due quarti appare molto rilassato, in realtà sono i 4 piatti di ribollita mangiati a merenda in una bettola di periferia che gli rallentano tutte le funzioni vitali, ci sono volute due palle perse di Hollis e un “tranquillo Coach, ci penso io” di Bush per dargli la giusta accelerata di metabolismo e un innalzamento di pressione livello Apollo Creed. Quando la partita si mette bene lancia in campo Bolis e Speronello, ma solo perché gli servono le loro tute per apparecchiare la panchina e continuare la maratona enogastronomica. L’appetito vien vincendo, 7,5

STAY HUNGRY, STAY ABROGATIVO

Immagine di copertina da www.basketbrescialeonessa.it

 

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