Premessa: avevo chiesto a chi ha curato la mostra in oggetto di scrivere per noi. Ma mi sono reso conto subito che Federica Balestrieri aveva giusto quel paio di impegni che un po’ la impedivano di poterlo fare.
Speriamo di poterla ospitare più avanti sulle nostre pagine.
Ri-Scatti, fotografi senza fissa dimora.
Metti di prendere 6 neofiti della macchina fotografica, istruirli, mettergli in mano un apparecchio e fargli scattare scene della loro quotidianità. Aggiungiamoci che questi sono dei “senza fissa dimora” milanesi. Il risultato è una mostra fotografica che mi è piaciuta particolarmente. Perché è genuina, perché è roba vera.
Non c’è nulla di artefatto. L’obiettivo è terribile in questo caso, o meglio: certe foto sono dei pugni alla bocca dello stomaco, e fanno riflettere. Un fotoreportage di chi vive per strada e ci racconta la propria realtà, senza filtri. Così, parlando con Mario architetto 75enne cresciuto a parco Sempione nuotando con Giorgio Falck ed autore di molti degli 85 scatti esposti a palazzo Martinengo (dove si possono vedere i resti di Brescia romana ed un video fantastico), scopri particolari amari della vita di chi per scelta o per necessità ha deciso di vivere per strada. Come quella foto che rappresenta una stanza con 6 letti, messi a disposizione a 10€ per ogni 8 ore con turnover continuo da quello che Mario definisce l’”equivalente di uno scafista”.
Per poterla vedere si ha tempo fino al 12 settembre (10-19, tutti i giorni, maggiori info: www.ri-scatti.it), ingresso gratuito con offerta libera. Che va all’onlus Riscatti: è possibile anche acquisire delle copie delle foto esposte e molte di esse sono assolutamente fantastiche.
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